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Una tragedia ferroviaria facilmente evitabile

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Treni
In Puglia sono morti in 23.  Una tragedia stupida e incomprensibile, accaduta un po’ come se fossimo ancora nell’Ottocento, e vi sono anche decine di feriti negli ospedali, alcuni gravi.

Massimo Nitti, direttore generale di Ferrotramviaria, l’azienda proprietaria dei treni coinvolti, dichiara: “Ora bisogna capire le cause di quanto è successo”, e poi difende la propria azienda accusata per l’utilizzo del “blocco telefonico” per regolare la circolazione, notando che: “È un regime di circolazione previsto e riconosciuto, dipende dalla capacità di linea, che è a unico binario.”

Scuse ai parenti delle vittime? Pare non curarsi del fatto che è successo qualcosa che non doveva succedere ma proprio il fatto che sia successo mostra che l’errore umano è altamente probabile in un paese dove si mostra sempre troppa pietà per i responsabili e poca per le vittime. Un capostazione negligente andrebbe immediatamente licenziato, in barba ai sindacati, per svegliare tutti gli altri.

Nitti ha poi aggiunto: “Non è assolutamente vero che non ci sono soldi. Non è assolutamente vero che ci sono i soldi e non si spendono. Abbiamo il problema che conosciamo noi italiani: i processi autorizzativi in questa nazionale sono il 60-80% più lunghi di qualunque altra nazione in Europa, per non parlare poi delle gare che si appaltano e che restano ferme per qualche anno in attesa di valutazioni del Tar e del Consiglio di Stato. Se ce ne dobbiamo ricordare soltanto quando succedono le tragedie, va bene, fa parte delle regole del gioco, ma non si dica che i soldi ci sono e non si spendono, almeno per quanto riguarda Ferrotramviaria.”

Quindi, egli implicitamente ammette che il sistema era insufficiente, tant’è che ora se la prende con la burocrazia.

Intanto sui giornali e in televisione si riprendono le mai sopite polemiche sulla TAV, ed è già cominciato lo scaricabile in Parlamento. C’è chi ha detto di aver fatto un’interrogazione anni fa per il raddoppio dei binari su quella tratta dove si è avuta la collisione e gli rispondono che il suo partito fa ostruzione in Toscana su di un simile raddoppio.

Credo che il raddoppio dei binari non sia la soluzione che elimina tutti i problemi, saranno sempre possibili incidenti se non si farà attenzione. Certo, il raddoppio elimina il pericolo di scontro frontale, questo vuol dire molto, ma pensiamo a un convoglio in avaria che viene tamponato.

Un sistema semplicissimo che si potrebbe adottare immediatamente in Italia sulle linee a binario unico, con poca spesa, è questo: montare dei GPS su ogni treno e poi collegarli a dei computer, sia a bordo che in stazione.

Qualora il sistema, controllato da un apposito software, rivelerà due treni che vanno allo scontro vien subito dato l’allarme e mancando un’azione manuale, entro un minuto, il sistema potrebbe togliere corrente alla motrice. Costo totale dell’opera, forse 5.000 euro per ogni treno e questo senza bisogno di raddoppiare i binari.

Tale semplice sistema elettronico, messo in azione parallelamente agli antiquati sistemi ancora in uso, porterebbe il rischio di collisioni su di un binario unico a un livello prossimo allo zero.

 

 

 

 


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