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Foto di ‘Cronache Nuoresi’ – L’informazione online di Nuoro e del nuorese
Caro Sebastian, mi permetto questa volta di mettere in ‘copia conoscenza’, per così dire, il nostro sindaco Andrea Soddu perché vi faccio partecipi della decisione presa di non accettare l’affidamento per le Celebrazioni Deleddiane 2016.
Intanto ti ringrazio della tua pubblica risposta – ho apprezzato e mi ha fatto piacere il dialogo – e faccio una premessa d’inquadramento. La mia lettera aperta del 17 Agosto è stata vista, nel blog della nostra associazione e nel solo primo giorno, da oltre 3.100 visitatori singoli, un record per noi. Considerando l’indotto di altri lettori, considerando i giorni seguenti e tutti gli altri blog su cui è rimbalzata, non è azzardato ipotizzare che circa 6/7mila persone abbiano letto e riflettuto sul tema – domando agli esperti di marketing on-line se la mia stima è corretta. Non è merito mio, dico subito, ma dello strumento dei Social che stanno diventando sempre più potenti e pervasivi. Il fatto che almeno 5 mila nuoresi si siano così attivamente interessati alla statua di Grazia Deledda, a me sembra un risultato bellissimo, da rimarcare positivamente. Compio un salto carpiato: in presenza di questi strumenti di partecipazione, tanti scempi perpetrati nel passato ai danni della nostra città e della cittadinanza non sarebbero stati possibili, io penso. Purtroppo allora non c’era Facebook, non c’erano i blog, i giornali on-line, eccetera.
I toni dei vari commenti, inoltre, mi sono sembrati complessivamente pacati. Certo, bisogna considerare la statistica e mettere sempre in conto un venti per cento d’interventi scomposti e un cinque per cento di maleducati (ancora mia stima a spanne), ma questo non deve portarci fuori strada. Il risultato rimane stupefacente, indice di un rinnovato interesse/preoccupazione per le sorti di Nuoro. Per questo motivo comprendo poco quelli (comunque pochi) che si sono vantati di ‘non aver partecipato alla querelle sulla statua’ (allo stesso tempo, inevitabilmente, partecipando) o quelli che subito si sono chiesti: ‘E’ possibile che qualsiasi cosa sia fatta a Nuoro venga criticata?’ Il processo di critica, pacato e propositivo, è indispensabile, fondamentale per qualsiasi progetto di miglioramento. Personalmente ho espresso le mie idee senza offendere o mancare di rispetto ad alcuno; metto la mia faccia su articoli ragionevoli; non ho scheletri nell’armadio; sono felice di avere e poter esercitare la mia dote di analisi e di critica. La mia buona fede è stata colta. Perché dovrei stare zitto su un tema importante e rinunciare dunque alla parola?
Vengo alla tua risposta, caro Sebastian, dicendo subito che sulla Città Deleddiana noi non siamo d’accordo, devo essere chiaro. Ho scritto nel blog che per me, Città Deleddiana non vuol dire una città concentrata o incentrata sulla Deledda (Nuoro ha per fortuna tanti geni da vantare e mostrare), ma una città che, a partire dalla Deledda, declini i suoi artisti in maniera compiuta e aperta al mondo. La Deledda è un Nobel, un premio agognato e riconosciuto in tutto il globo. E’ una questione di priorità. Se non va bene, facciamola diventare una citta’ deleddiana-sattiana-ciusiana-balleroiana, quello che vogliamo, basta cancellare quest’aria grigia e piatta da socialismo reale e portare turismo, cultura ed economia. Abbiamo tanti giovani in gamba: perché non la facciamo proporre da loro?
Oggi Nuoro non è una città Deleddiana, per niente, e dato che evidentemente non riesco a spiegarmi a parole, vedrò di produrre a breve anche una proposta ‘visiva’ di quello che intendo (solo una proposta, come al solito, con sola richiesta di attenzione e non di consenso). Pertanto non capisco le frasi che tu riporti di Marcello Fois: “Nuoro è già capitale letteraria.” Anzi, per usare un’espressione presa in prestito dal freddo gergo legislativo recente, Nuoro è, sicuramente in Sardegna, “la città metropolitana della letteratura.” Capitale letteraria nel senso che possiamo annoverare tanti scrittori eccezionali, passati e presenti, tra cui un Nobel? Perché, analizzando il resto, mi sembra che Marcello Fois abbia portato a Gavoi i suoi eventi letterari, così come altre manifestazioni fioriscono a Galtellì, Perdasdefogu, Orotelli, ecc. Così come università umanistiche, professori e ricerche sono altrove. A Nuoro cosa succede invece? Mi chiedo se mi sono perso qualcosa.
Io non mi accontento che Nuoro sia la città metropolitana della letteratura a parole, e poi non ci sia nessun evento letterario che conti, e che nessun turista ci porti pane e companatico perché nella città che vanta più musei in Italia per numero di abitanti non ci sono le strutture e i mezzi e i percorsi e le indicazioni e la lingua e la ricettività, eccetera, eccetera. Alcuni suggerimenti li ho abbozzati nei miei articoli, a partire dai primi pezzi pubblicati su L’Ortobene, ma ribadisco che ci vuole una visione, una strategia comunicata e fatti consequenziali.
La dicotomia, che tu marchi, tra dimensione internazionale e crescita locale io non la vedo, scusami: ognuna traina l’altra, giocoforza. Dico solo che se Nuoro non si decide in fretta, molto in fretta!, a cercare di legare gli aspetti turistici-culturali agli aspetti economici e fare di questo legame una strategia forte, di valore (come ormai la stanno facendo tanti paesi intorno), noi, i nostri figli e i nostri nipoti finiremo seduti sui marciapiedi. Hai piena fiducia che nei prossimi cinque anni i posti di lavoro nel parastato rimarranno tali, intoccabili? Che i fondi agli enti locali rimarranno ai livelli d’oggi? Che le pensioni non saranno via via spolpate? Hai notizia d’industrie che vogliano investire a Nuoro, di brillanti orizzonti?
Io credo che l’Amministrazione cittadina debba guardare avanti con seria preoccupazione e darsi degli obiettivi pratici e veloci. Se si vuole che “il bambino di Furreddu, di Istiritta, di Monte Gurtei sappia che Canne al Vento non è solo la pizzeria dove festeggia il compleanno del compagno di banco e che L’Edera non è solo il bar vicino alla stazione dove il padre va a fare colazione”, parole tue, si proceda a fare con Marcello Fois la scuola di cui mi avevate parlato, per esempio. Sarebbe un passo importante.
Oppure, come pensiamo di risolvere questo problema?
E, cortesemente, quali sono le azioni della strategia di apertura di Nuoro al mondo che inficiano la crescita locale? Il fatto di mettere un leggio per spiegare una statua a un turista, ad esempio, ci porta forse fuori strada? O registrare La Via del Male con sottotitoli in inglese danneggia il bambino di Furreddu?
Per dire che non capisco la contrapposizione, davvero (a meno di toccare le corde dei fondi economici, su cui hai aperto tu la porta e su cui vorrei poi con calma ritornare).
M’interessa parlare prima di metodo, invece. Ho già detto che Nuoro viene da trenta/quarant’anni o forse più di violenze fatte alla sua struttura, alla sua bellezza, al suo patrimonio. Di crimini culturali, di follie architettoniche. Di sprechi faraonici. Di massacri alla sua identità. Noi non abbiamo conservato, abbiamo distrutto e arato col sale, come fece Bonifacio VIII nella città di Palestrina, rendiamoci conto. Anche per questo tema non mi accontenterò di parole ma conto di pubblicare a breve un report quanto più esaustivo possibile.
Però, ecco, nel 2015 Nuoro dimostra un paio di cose straordinarie: che ha una grande voglia di cambiare; e che decide di cambiare e cambia, drammaticamente, plebiscitariamente. Non voglio buttarla in politica, non mi tocca. Mi preme riconoscere che Nuoro ha dimostrato di voler cambiare e l’ha fatto. Punto. Nuoro non è uno stagno, ma un ribollire d’idee, di volontà, d’intenzioni. Nuoro ha persone e artisti eccellenti anche tutt’oggi; si respira innovatività e provocazione e tanta voglia di fare, anche in termini volontaristici.
Ebbene, a fronte di tutto questo, tu ritieni che quanto è avvenuto a Nuoro nel 2015 rappresenti una delega in bianco data a questa Amministrazione. La tua interpretazione per me è un errore, perdonami. I cittadini hanno premiato il cambiamento e vi hanno dato, col voto, il diritto di assumere decisioni, è vero (e anzi aspettano le vostre decisioni) ma non vi hanno dato alcuna delega in bianco, quando mai, e non vi hanno dato il diritto di dare, voi, deleghe in bianco a qualsivoglia artista o fornitore, usando soldi pubblici. E’ questo che si evince dalle tue parole, e non va bene, lo dico con grande pacatezza e senza forzare i toni, ma essendo rimasto spiazzato dalla tua risposta.
Inoltre, per giustificare questo approccio top-down senza possibilità di replica, ti rifai proprio al passato, agli esempi del passato che hanno rovinato Nuoro e che Nuoro si è scrollata di dosso?
Nessuno nega il vostro diritto alle decisioni, anzi ben vengano, nessuno si trastulla con utopie di democrazia on-line, certo, ma posso da nuorese sapere quali sono i canoni che avete seguito per usare i soldi pubblici e celebrare Grazia Deledda? Quali specifiche sono state date agli artisti? A fronte di quale piano, anche urbanistico? A seguire il nuovo da voi dichiarato, forse proprio un metodo nuovo di comunicazione, di spiegazione e quindi di coinvolgimento preventivo poteva essere tranquillamente speso, e avrebbe forse smorzato il turbine di perplessità, dico.
Io non ho discusso l’opera in se stessa, né ho discusso la scelta di Costa, né ho parlato di soldi, dammi atto. Però ho anche visto una statua che prima doveva essere lì e poi è stata spostata là, e poi leggo le tue parole sulle significative modifiche necessarie al sito – certo, le reputo necessarie anch’io. Permettimi però: qualche dubbio sulla qualità della vostra programmazione non può che venire a galla. E la tua risposta è invece insindacabile, così come la spiegazione artistica dell’autore, come se la statua fosse nata lì dov’è oggi.
Strategia e metodo non condivisi, dunque, mi spiace essere netto.
Adesso parliamo di soldi, sempre pacatamente e senza falsi pudori. Non reputo assolutamente scandaloso un prezzo di 18mila euro per una statua in bronzo, soprattutto se la statua rimane simbolo non solo di ciò che rappresenta ma anche della volontà di una città di avere appunto un simbolo. Reputo invece molto opinabile – a fronte della crisi che la città sta vivendo, della mancanza di prospettive, dell’esiguità e vischiosità dei fondi regionali, ecc. – spendere 18mila euro per due ore all’insegna del jazz, inframmezzate da spezzoni letterari. Cos’ha portato il concerto del 15 Agosto a Nuoro? Cosa ne rimane oggi? Quali risultati ne avremo nel futuro?
Tutti noi sappiamo quanto bravo nel suo campo sia Gavino Murgia, famoso in Italia e all’estero, ma la serata era in questo momento necessaria, e per quelle cifre? E cosa c’entra infine, diciamocelo, con le celebrazioni deleddiane? I minuti dedicati da Marcello Fois, un video e un po’ di letture giustificano e ripagano il tutto?
Con 18mila euro a disposizione, sarebbe stato possibile organizzare (ipotizzo, correggetemi voi) una decina di sessioni di formazione su Grazia Deledda nei vari quartieri di Nuoro, rivolte ai ragazzi delle scuole. Penso che diverse associazioni culturali sarebbero state felici di metterle proficuamente in atto.
Non trovo dunque risposte facili da dare a quanto ultimamente appreso, ma i miei dubbi sono forti e pavento di ricevere, ancora una volta, risposte insindacabili.
Perciò io mi tiro fuori.
Non mi addentro maggiormente sulle spese per le celebrazioni deleddiane e mi limito a fare – a nome dell’associazione culturale Beyond Thirty-Nine, sezione di Nuoro – atto formale di rinuncia ai 5/6 mila euro indicatici come disponibili per la visita di Ottobre della delegazione estera.
Non ce ne vogliate, non intendiamo mancare di rispetto a nessuno, al vostro lavoro o ai soldi, ma preferiamo stare fuori da un progetto di cui non condividiamo strategia, metodi, pesi e riconoscimenti. Per noi, la visita di una delegazione internazionale (come quelle organizzate nel 2014 e 2015) rappresenta un deciso elemento di sprovincializzazione della città che ha dato i natali proprio a colei che per prima ha lottato ed è riuscita a uscire dai confini di Nuoro, ed è la continuazione di un percorso culturale iniziato diversi anni fa, proprio all’estero. Questo tipo d’iniziative apre fattivamente le porte del mondo verso Nuoro e consente un ritorno anche d’immagine, duraturo nel tempo, e quindi benefici economici per la cittadinanza.
A fronte della non condivisone della strategia cittadina e del disagio che ne consegue, e a fronte del giudizio di merito che la vostra suddivisione esprime nei confronti della presenza di una delegazione estera in Sardegna, noi ringraziamo di cuore, ma non troviamo ragioni per accettare quest’affidamento. La nostra associazione porterà avanti i suoi progetti nel modo migliore, come in passato, pur al di fuori delle Celebrazioni Deleddiane 2016.
La nostra decisione è irrevocabile: sommessamente ci auguriamo che i fondi siano dati alle associazioni meritorie e in questo momento bisognose, pronte a prendere il nostro posto e a contribuire con la loro arte – noi siamo con loro.
Saluto con stima accresciuta dalla sincera discussione in atto, augurandomi per il 2017 il superamento di certe metodologie che sono – probabilmente, spero – di primo attrito.
Ciriaco Offeddu
ciriacoffeddu.com
(*) Renunciamiento de Evita Peron a la Candidatura a Vicepresidente de la Nacion Argentina, el 31 de Agosto de 1951: “Rinuncio agli onori ma non alla lotta.”